Calo del desiderio
La disfunzione sessuale compromette la fase del desiderio e può colpire sia uomini che donne danneggiando il singolo, la coppia e la qualità della vita intima e relazionale.
Questa disfunzione, può manifestarsi in varie circostanze:
– con una diminuzione dell’autoerotismo
– con assenza del desiderio sessuale, silenzio dei sensi e del corpo che invade pensieri, relazioni ed emozioni.
Il calo del desiderio non va mai sottovalutato, perchè può indurre l’innescarsi di altre problematiche sessuali, come la difficoltà di erezione e l’ansia da prestazione.
La persona si comporta come se non percepisse gli stimoli eccitatori e tutto ciò alla lunga compromettere le relazioni sentimentali provocando un allontanamento dei due partner.
Cosa fare in questi casi?
Per capire cosa fare è necessaria un’anamnesi particolareggiata che indaghi prima gli aspetti fisiologici e successivamente quelli psicologici e relazionali.
Pensi di soffrire di eiaculazione precoce?
Spesso i farmaci da soli non sono risolutivi.
Nel caso il tuo disturbo fosse solo o in parte di natura psicologica dovrai seguire una terapia psicosessuologica, con una serie di prescrizioni comportamentali.
Disturbi sessuali maschili
Rientrano in questa categorie differenti problematiche:
dall’eiaculazione precoce a quella ritardata o impossibile,
dalla disfunzione erettile alla mancanza di desiderio sessuale.
EIACULAZIONE PRECOCE
La più frequente disfunzione sessuale maschile è la condizione per cui un uomo risulta essere incapace di esercitare un controllo volontario sul riflesso eiaculatorio, raggiungendo l’orgasmo molto prima della propria partner e spesso senza neanche penetrarla.
L’eiaculazione precoce compromette la qualità della vita e provoca un forte disagio psicologico e può essere accompagnata da frustrazione, ansia e depressione. Tutto questo produce conseguenze devastanti sia a livello personale che di coppia.
Esistono 3 tipologie di eiaculazione precoce:
1) Severa: subito prima o subito dopo (60 secondi) dalla penetrazione entro le
prime 15-20 spinte pelviche coitali
2) Precoce di media entità: entro 1-3 minuti o 10-20 spinte
3) Prematura: prima che il maschio lo desideri (circa 5 minuti)
Tutte e tre le tipologie si distinguono in:
1. sindrome primaria – insorta fin dall’inizio dell’attività sessuale – e
2. secondaria – insorta dopo un periodo di normale controllo dell’eiaculazione stessa.
Quest’ultima può essere associata ad una disfunzione dell’erezione o a disturbi psicologici individuali o relazionali di coppia.
Le cause possono avere natura organica o psicologica.
DISFUNZIONE ERETTILE
La disfunzione erettile si presenta quando, pur essendoci un desiderio sessuale ed una situazione relazionale sufficientemente serena, non si abbia un’adeguata durata d’erezione.
Questa disfunzione può sfociare nei casi più gravi nell’impotenza, ovvero la mancanza totale di erezione e, in alcuni casi, di stimolo sessuale.
Le cause di questa disfunzione possono essere innumerevoli.
L’impotenza di origine psicologica, può insorgere all’improvviso in situazione di ansia e stress nota, insieme a complicazioni legate alla relazione con il proprio partner.
Soprattutto in caso d’impotenza giovanile, si tratta spesso di ansia da prestazione: un discreto numero di giovani si sentono sempre più assaliti dall’emancipato sesso femminile. Proprio nel caso dell’impotenza giovanile improvvisa, che non va sottovalutata, la componente psicologica è fondamentale. Il ragazzo ha paura di non essere all’altezza della propria partner; il timore di fare brutta figura, di avere un pene piccolo e di essere successivamente ridicolizzato dalla propria partner possono diventare motivazioni che incidono sensibilmente sui ragazzi o sui giovani adulti.
L’impotenza di origine fisiologica si rivive per lo più in una forma d’impotenza coeundi (incapacità di compiere l’atto sessuale) dovuta ad alterazioni endocrine, malattie generali (diabete mellito, alcolismo, malattie debilitanti) o anomalia dei genitali oppure in una forma d’impotenza generandi, provocata da un difetto quantitativo o qualitativo degli spermatozoi o da ostruzione delle vie genitali per pregresse infezioni o interventi chirurgici.
Pensi di avere un problema di disfunzione erettile?
Soprattutto se soffri di impotenza di natura psicogena è fondamentale che tu segua un percorso sessuologico con una terapia adeguata al tuo caso.
Credi di soffrire di anorgasmia?
Quello che ti consiglio è una terapia sessuologica, eventualemente anche una terapia di coppia e se necessario anche una farmacoterapia.
ANORGASMIA MASCHILE
L‘impotenza orgasmica maschile è l’assenza di eccitazione e piacere durante l’atto sessuale cui fa seguito un senso di affaticamento e di disgusto.
L’orgasmo può presentarsi con ricorrente ritardo oppure essere assente anche in un uomo che presenta una normale fase di eccitamento nell’ambito di un’attività sessuale.
Questa incapacità di raggiungere l’orgasmo è di solito limitata all’impossibilità di raggiungerlo in vagina, mentre risulta possibile raggiungere l’orgasmo a seguito di altri tipi di stimolazione, come la masturbazione.
C’è possibilità anche che si verifichi un orgasmo senza eiaculazione o una eiaculazione senza orgasmo oppure un’assenza di eiaculazione e di orgasmo.
Questo disturbo può causare disinteressamento verso la vita sessuale o comportamento ipergenitale.
Le cause che possono portare all’anorgasmia sono molteplici e a volte concomitanti: fattori organici, relazionali e fattori legati ad abusi sessuali. La mancanza di orgasmo che ne deriva è il sintomo della rinuncia al piacere.
Distrurbi sessuali femminili
tra i disturbi sessuali femminili più frequenti troviamo:
– il vaginismo
– la dispareunia
– l’anorgasmia
– la mancanza di desiderio sessuale.
VAGINISMO
Il vaginismo si manifesta con una serie di contrazioni involontarie e riflesse dei muscoli della vulva, del perineo e dell’orifizio vaginale. Questo disturbo è in grado di impedire la penetrazione durante l’atto sessuale e, in alcuni casi, anche durante la normale visita ginecologica.
Il vaginismo rientra spesso nelle cause psicogene legate soprattutto all’ansia.
DISPAREUNIA
La dispareunia è il dolore avvertito durante una normale attività sessuale. Può essere a livello pelvico, vaginale o dell’introito vaginale.
Le cause possono essere diverse: il dolore può essere provocato da cicatrici conseguenti a traumi, lacerazioni da parto, interventi chirurgici vaginali, alterazioni psicologiche, malattie dell’utero e delle ovaie, malattie croniche intestinali, infezioni urinarie, gravidanze extrauterine o flogosi pelviche.
Le complicazioni emotive e psicologiche possono essere diverse, sia per l’uomo che per la donna; quest’ultima tenderà ad allontanarsi sessualmente.
Cosa puoi fare per questi problemi?
Come ogni problema sessuale puoi intraprendere una terapia che comporti una seria anamnesi che preveda uno studio esatto dei sintomi che elimini eventuali problematiche di natura prettamente fisiologica. Successivamente ti consiglio una terapia che incrementi la conoscenza del tuo corpo e il superamento di possibili tabù.
Cosa puoi fare per risolvere questo disturbo?
Una volta appurato che non ci siano problemi di natura fisiologica, ti consiglio una terapia sessuologica con prescrizioni comportamentali che ti aiutino a incrementare la conoscenza del tuo corpo e a superare possibili tabù.
ANORGASMIA FEMMINILE
L’orgasmo femminile è un’esperienza fisiologica soggettiva definita da contrazioni ritmiche dell’utero, della vagina e dello sfintere rettale ogni 8 secondi che diminuiscono di intensità, regolarità e durata.
La definizione di anorgasmia riportata nel DSM-TR (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) dice : “Persistente e ricorrente ritardo o assenza dell’orgasmo dopo una fase di eccitazione sessuale normale”.
Il disturbo dell’orgasmo femminile – anorgasmia – si accompagna frequentemente ad altri problemi sessuali fra i quali spiccano la ridotta eccitazione e la mancanza di desiderio.
Esistono diverse tipologie di anorgasmia femminile:
– Primaria quando la donna non ha mai raggiunto l’orgasmo;
– Secondaria quando l’orgasmo viene raggiunto in modo intermittente;
– Continua o intermittente
– Coitale e non coitale
– Anorgasmia anche nell’autoerotismo
Le cause scatenanti dell’anorgasmia femminile possono essere diverse; tra le tante distinguiamo:
– ambivalenza verso la relazione di coppia;
– paura di essere abbandonata;
– senso di colpa verso la sessualità;
– ostilità nei confronti del partner;
Disturbi sessuali di coppia
Negli incontri di coppia per affrontare i disturbi sessuali, seguo di solito un protocollo composto da 2 fasi:
1°: la prima fase di consultazione iniziale che comprende in media due colloqui. L’obbietivo di questi primi incontri è quello di raccogliere le informazioni necessarie con la metodologia dei 5 cerchi e, al termine di questa, definire un percorso terapeutico di 8/10 sedute al massimo;
2°: una fase operativa che prevede incontri sia individuali che di coppia e
prescrizioni comportamentali mirate al raggiungimento dell’obiettivo stabilito.
Disturbi dell’identità di genere
Negli ultimi decenni, al termine transessualismo si è andato sostituendo il concetto di disturbo dell’identità di genere.
I transessuali sono persone – uomini o donne – infelici di appartenere al sesso determinato alla nascita. Per questo, alcuni di loro, con il tempo, maturano il desiderio di cambiare sesso.
La persona transessuale si percepisce come appartenente al sesso opposto, non a quello biologico.
L’inquadramento psicologico della persona transessuale è complicato. La piena consapevolezza di tale disagio avviene di solito nel periodo adolescenziale, durante la maturazione fisico-psichica.
Con il manifestarsi dei caratteri sessuali secondari, infatti, “l’individuo si trova di fronte alla drammatica differenza tra l’identità somatica e l’identità desiderata!”
La causa non è riconosciuta scientificamente, ma prevale la teoria multifattoriale che prende in considerazione l’interazione tra aspetti biologici, psicologici e ambientali.
Nel Disturbi dell’identità di genere si distinguono due tipi di esordi:
– in età infantile (transessualismo primario) che si manifesta con disgusto per i propri caratteri sessuali distintivi, con l’assunzione di ruoli e atteggiamenti
tipici del sesso opposto.
– in età adulta (transessualismo secondario), caratterizzato da persistente
identificazione col sesso opposto e desiderio dichiarato di appartenere
all’altro.
Come puoi affrontare questo disturbo?
La terapia di sostegno è fondamentale. Ti consiglio di affidarti a un sessuologo o a una sessuologa che sappia predisporre un progetto che ti aiuti nella gestione della tua auto-apertura, ovvero nella dichiarazione della tua sessualità con le persone significative della tua vita.
Avere un professionista che ti accompagni nel riconoscimento della tua diversità di genere e sappia valutare i vantaggi e gli svantaggi di ogni possibile soluzione è fondamentale.
Hai probemi a concepire?
La prima cosa che devi fare ovviamente sono le analisi del caso.
La terapia può essere utile a sanare eventuali ferite, stabilire un equilibrio e migliorare la comunicazione nella coppia.
Ti consiglio di affidarti a uno psicologo nel caso tu e il tuo partenr stiate utilizzando terapie ormonali farmacologiche che rappresentano dei veri cambiamenti non solo psicologici ma anche fisiologici, perché possono destabilizzare l’umore della donna.
Supporto psicologico in caso di infertilità
L’ infertilità e la conseguente incapacità di procreare da parte di uno o, più raramente entrambi i partner, può portare ad una vera e propria crisi di coppia.
Per molti individui diventare genitori è fondamentale come parte del proprio percorso familiare e assume quindi un significato profondo dell’esistenza.
Le risposte emotive che danno le persone alla mancata possibilità di concepimento possono essere diverse: senso di colpa e depressione, rabbia e anche frustrazione. Di solito queste risposte cambiano in base al ruolo.
Spesso la donna, ancor prima di effettuare controlli mirati, tende ad attribuirsi l’origine dell’insuccesso, mentre l’uomo, apparentemente emotivamente meno coinvolto e spesso in difficoltà comportamentale, tende ad escludere la propria responsabilità.
Sex addiction o dipendenza sessuale
Col termine dipendenza sessuale – o sexual addiction – s’intende quell’eccessiva preoccupazione verso il pianeta sesso e la presenza di persistenti pensieri che spingono la persona a intraprendere attività sessuali ripetitive e compulsive, anche contro la sua stessa volontà.
La dipendenza sessuale può riguardare sia l’uomo, definito sessuomane, che la donna, ninfomane.
Questa particolare dipendenza è stata identificata già nel 1886 dallo psichiatra Richard von Kraft Ebing nel suo Psychopathia Sexualis e ha poi conosciuto una rivalutazione nell’arco dell’ultimo ventennio negli Stati Uniti a fronte di una massiccia modifica della funzione sociale del sesso: dai rapporti vissuti come atti procreativi si è passati a quelli relazionali, fino ad arrivare al sesso edonistico. In questa evoluzione del comportamento, i desideri del partner hanno sempre costituito un elemento fondante. «Nella testa del dipendente sessuale, invece no: non c’è posto per il mondo dell’altro», dice il sessuologo Willy Pasini, psichiatra e docente alla facoltà di medicina dell’Università Statale di Milano. «Il fuoco che divampa nel profondo di chi è preda della dipendenza sessuale brucia qualsiasi interazione col compagno”.
Credi di avere una dipendenza sessuale?
Per ritornare a una sessualità sana è importante che tu metta a fuoco le ragioni che possono aver causato questa schiavitù, prendendo consapevolezza dei pericoli che alla lunga tale stato possono comportare.
La terapia più comune prevede un periodo di ospedalizzazione per spezzare in qualche modo l’impellenza biologica psicologica; dopo ti consiglio una psicoterapia di gruppo dove si ricerchino le origini delle tue urgenze sessuali per fissare nuovi paletti e rinnovate coordinate esistenziali.
Archiviata la fase d’attacco, il trattamento può continuare per vari mesi con una serie di sedute dallo psicologo.
Con una simile strategia, puoi risolvere i sintomi socialmente più pericolosi e sentire meno ansia e pensieri ossessivi, ritrovando la tua identità, il tuo equilibrio e la tua autostima.
MITOMANI ED EROTOMANI
I dipendenti sessuali non devono essere confusi con i mitomani e gli erotomani.
I mitomani non vivono fisicamente e ossessivamente il sesso, ma su questo costruiscono storie del tutto immaginarie. Gli erotomani invece sono persone alle prese con deliri a sfondo sessuale.
Identikit di un dipendente sessuale
Il tipico dipendente sessuale maschio ha un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, costantemente alle prese con ossessive sensazioni e fantasie erotiche che interferiscono con l’attività lavorativa e finiscono per generare problemi seri all’interno della relazione sentimentale. Gli individui in questione di solito sono insospettabili: laureati, con un buon reddito, spesso sposati. L’immagine di sé che vogliono esternare è quella di uomini socialmente e psicologicamente forti. Irreprensibili, interiormente, però, sono ossessionati da impulsi malsani che, se non soddisfatti subito, portano ad assumere atteggiamenti anche perseguibili legalmente: dalla ricerca di materiale pornografico alla frequentazione delle prostitute, dalla navigazione selvaggia su internet a caccia di siti hard alle molestie.
Nell’universo femminile la dipendenza sessuale è una realtà, non soltanto conosciuta, ma in aumento.
Nelle donne questa dipendenza si manifesta attraverso forme più passive di comportamento sessuale, come attività voyeuristiche e rapporti con persone sconosciute. Parliamo delle cosiddette ninfomani, alla morbosa ricerca di contatti fisici con incontri casuali e ripetuti, agitate da una spinta irragionevole verso il sesso. Quando scatta la voglia urgente, come quella che affligge ogni tossicodipendente, le donne ninfomani possono arrivare ad allungare le mani sul vicino spettatore nel buio di un cinema o fare l’amore tra i cespugli di un giardino pubblico.